Cos’è il metodo di risparmio giapponese

La cultura giapponese ha tanto da insegnare a noi occidentali, perché sono metodici e precisi. Sono doti che possono aiutare quando si tratta di denaro, infatti nel regno del Sol Levante hanno ideato il metodo di risparmio giapponese, conosciuto anche come metodo kakebo.

Per i giapponesi risparmiare non significa soltanto mettere da parte dei soldi, ma concedersi un momento di riflessione sulle priorità e sulle nostre effettive necessità. Noi occidentali, al contrario, siamo maestri nell’arte di spendere in modo impulsivo e quest’abitudine può essere deleteria quando si vogliono raggiungere degli obiettivi economici e di risparmio.

Per fortuna i giapponesi ci hanno regalato questo metodo che ci aiuta ad arginare la nostra impulsività nelle spese. Sono riuscita a incuriosirti e vuoi scoprire di cosa si tratta? Allora continua a leggere!

Cos’è il metodo kakebo

Il kakebo è un metodo di risparmio giapponese che consiste nel suddividere le nostre spese in 4 diverse categorie:

  1. Spese di prima necessità
  2. Optional
  3. Cultura e tempo libero
  4. Extra e imprevisti.

Una volta stabilito il budget disponibile su base settimanale e mensile, è sufficiente annotare le spese fatte in un’agenda, un foglio di calcolo o un’applicazione per smartphone. Ognun può scegliere il metodo che preferisce, ma il mio consiglio è quello di usare carta e penna. Nel momento in cui scrivi, riesci ad interiorizzare meglio e riflettere sulla spesa appena fatta.

Utilizzo il kakebo ormai da diversi mesi e ti posso assicurare che la scrittura ti aiuta davvero a prendere consapevolezza delle tue spese. Quando metti nero su bianco che in una settimana hai speso, ad esempio, 300 euro solo per lo shopping, allora la prossima volta che entrerai in negozio con la carta di credito ci penserai 2 volte prima di comprare in maniera compulsiva!

Le 4 categorie del metodo di risparmio giapponese

Abbiamo visto rapidamente quali sono le 4 categorie del metodo kakebo, ma adesso proviamo a scendere più in profondità e capire in cosa consistono e quali voci di spese vanno inserite in ognuna categoria. Cominciamo!

Le spese di prima necessità

Prima il necessario e poi tutto il resto! Questa è una regola d’oro che nella sua semplicità ti aiuta a non trovarti in difficoltà quando arrivi all’ultima settimana del mese e hai già fatto fuori tutto lo stipendio.

Quali sono le spese di prima necessità? Sono quelle a cui non puoi fare a meno, come quelle che fai al supermercato, al mercato della frutta o in un negozio di generi alimentari. In questa categoria rientrano anche le spese per i medicinali e gli integratori che acquisti in farmacia ed erboristeria.

Sono irrinunciabili anche le spese per i figli (come quelle per la mensa, i libri scolastici o la scuola d’inglese o di musica) e per gli animali domestici (come i croccantini, l’antiparassitario o il tappetino refrigerante per resistere alla calura estiva).

Infine sono spese di prima necessità anche le spese per i trasporti, come quelle per il carburante, il bollo auto o l’assicurazione. Se non hai mezzi di trasporto, è probabile che in questa voce di spesa dovrai includere l’abbonamento per i mezzi pubblici o i biglietti per la metro.

Le spese optional del metodo giapponese per risparmiare

Dopo aver visto le spese necessarie, passiamo a quelle optional. Si tratta di tutte le spese non indispensabili, a cui puoi rinunciare senza troppe difficoltà. L’obiettivo del metodo kakebo non è quello di azzerare le spese optional, ma di spendere con consapevolezza.

Rientrano tra gli optional le spese per lo shopping, per la cosmetica e per i regali. Acquistare un nuovo rossetto o il giubbotto di pelle a cui facevi la corte da mesi, di certo non ti cambierà la vita, ma può aiutarti a migliorare la tua autostima.

Concedersi un regalo è un diritto sacrosanto, purché non si tratti di spese d’impulso che non arricchiscono la tua vita, ma rappresentano sono un modo più veloce per azzerare il saldo di carta e conto corrente.

Le spese per la cultura e il tempo libero

Il metodo giapponese per risparmiare soldi prevede delle spese per la cultura e lo svago. Nella mia agenda kakebo ho classificato queste spese come “nutrimento per la mente” e tenere traccia di queste uscite mi aiuta a scegliere con più consapevolezza i millemila libri che arricchiscono la mia libreria o il mio kindle, i corsi che mi avvicinano alle mie passioni, ma anche i film che guardo al cinema.

Cosa devi inserire questa categoria? Si tratta del denaro che spendi per libri e giornali, musica, film e spettacoli. Anche l’abbonamento a Netflix o ad un altro servizio di streaming va collocato nel grande calderone della cultura e tempo libero.

Non dimenticare di includere in questa categoria anche le spese che fai per bar, take away e ristorante. Comprare una pizza da asporto ti salva la cena quando torni a casa e la stanchezza si fa sentire, purché non diventi un’abitudine mangia-risparmi. Dopotutto aprire una scatoletta di tonno e preparare un piatto di spaghetti non ti richiede troppa fatica ed è decisamente più economico.

Anche se si tratta di spese a cui puoi rinunciare, sono comunque importanti per avere una vita sociale attiva e nutrire la tua curiosità. Per gestire al meglio queste spese serve equilibrio, perché va bene andare al sushi bar con gli amici un paio di volte la mese, ma se ci vai troppo spesso potresti anche andare in rosso senza neppure accorgertene.

Le spese extra e gli imprevisti

Siamo arrivati all’ultima categoria del metodo per risparmiare giapponese, cioè quella dedicata alle uscite extra e agli imprevisti. Alzi la mano chi non ha avuto almeno una spesa imprevista negli ultimi mesi! Sono spese che ti capitano tra capo e collo quando meno te lo aspetti, ma devi essere preparato ad affrontarle.

Le uscire impreviste sono ad esempio le spese mediche, come quelle per il dentista o un altro specialista, o le spese per fare degli esami diagnostici o per pagare interventi chirurgici non coperti dal servizio sanitario nazionale o ancora per acquistare delle protesi o dei trattamenti terapeutici.

Gli imprevisti possono avere varia natura, perché può trattarsi di un guasto meccanico, della caldaia che smette improvvisamente di funzionare oppure di una multa per eccesso di velocità. Nella maggior parte dei casi queste spese sono accompagnate da una buona dose di sfortuna, ma avere un fondo per le emergenze può aiutarti ad affrontarle con più leggerezza.

Rientrano tra le uscite extra anche le spese per i viaggi, che si tratti di semplici gite fuori porta oppure di soggiorni più lunghi. In questo caso non sono imprevisti, ma spese che puoi pianificare con un certo anticipo, così da dilazionare la spesa in più mesi.

metodo giapponese per risparmiare

Metodo kakebo: come funziona?

Adesso sai come suddividere le spese tra le varie categorie previste dal metodo di risparmio giapponese, ma come funziona nella pratica questo metodo? Come iniziare? È più semplice di quello che pensi! Ti illustrerò le 3 fasi del metodo kakebo e ti sarà tutto più chiaro.

#Step 1: la pianificazione

La prima fase del metodo consiste nel calcolare il budget disponibile per il mese. Se sei un lavoratore dipendente, si tratterà di un’operazione molto semplice, perché ti basterà guardare la busta paga per definire il budget mensile. Dovrai conteggiare tutte le entrate e scriverle nero su bianco.

Oltre allo stipendio (o ai pagamenti dei clienti se sei un lavoratore autonomo), devi tener conto anche delle spese di mantenimento che percepisci, il canone dei locali che offri in affitto o i dividendi delle tue azioni. Non dimenticare nulla e tieni traccia di ogni entrata. Questo è il tuo budget mensile.

A partire dal budget mensile, elimina già in partenza le spese fisse e ricorrenti. Una volta conclusa questa operazione, puoi pianificare gli obiettivi di risparmio. Quanto vuoi risparmiare questo mese? In che modo intendi raggiungere i tuoi obiettivi di risparmio? Rispondere a queste domande ti aiuterà a pianificare in modo efficiente.

#Step 2: il tracciamento delle spese

Questa fase del metodo kakebo per risparmiare è piuttosto semplice, perché ormai conosciamo già le categorie che rappresentano i pilastri del metodo. A fine giornata dovrai mettere per iscritto le spese sostenute e incasellarle nella categoria specifica.

Controlla gli scontrini che hai in borsa o in tasca e verifica anche la lista movimenti del tuo conto corrente. È un’operazione che richiede solo pochi minuti, ma ti permetterà di avere un’idea chiara di come spendi i tuoi soldi e se puoi cambiare qualcosa nelle tue abitudini di spesa.

Alla fine della settimana dovrai dedicare qualche minuto a conteggiare i totali di ogni categoria di spesa ed evidenziare alcune voci di spesa più corpose. Sapere quanto spendi e per cosa può avere un effetto trasformativo sulla tua capacità di risparmiare e raggiungere gli obiettivi economici prefissati.

#Step 3: il bilancio di fine mese

Per risparmiare col metodo giapponese avrai bisogno di un ultimo step, quello del bilancio di fine mese. Prenditi il tempo che ti serve, preparati un caffè lungo o una tisana e siediti davanti al tuo kakebo cartaceo o elettronico.

Se hai tracciato le spese come ti ho suggerito, a fine mese dovresti sapere quanto hai speso ogni settimana per ciascuna categoria e adesso dovrai soltanto sommare gli importi per completare il quadro delle tue spese mensili.

Le domande a cui rispondere sono solo 2. La prima domanda è quanto hai speso per ogni categoria? Rispondere ti aiuterà a riflettere sul perché hai speso tanto per una determinata categoria e se avresti potuto fare diversamente. Questa riflessione non serve per accrescere i tuoi sensi di colpa, ma al contrario per acquisire consapevolezza delle tue spese e fare scelte più oculate per il mese successivo.

La seconda domanda è sei riuscito a raggiungere i tuoi obiettivi di risparmio? Se la risposta è sì, complimenti! Puoi concederti un bel premio, perché la disciplina ha giocato a tuo favore e ti sei avvicinato un po’ di più al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Se la risposta è no, prova a capire il perché e a correggere il tiro il mese successivo.

Un volta completati i 3 step, il ciclo si ripete perché il metodo di risparmio giapponese è uno stile di vita, una filosofia per gestire i soldi in modo semplice e consapevole.

Kakebo: come usarlo? Meglio cartaceo o elettronico?

Finora abbiamo parlato di come risparmiare col metodo giapponese, ma abbiamo dedicato poca attenzione allo strumento per usare il metodo kakebo. Davanti a te hai due diverse opzioni: kakebo cartaceo o kakebo elettronico.

La soluzione che ti consiglio è quella cartacea, perché scrivere con carta e penna stimola la riflessione sulle tue abitudini di spesa, che poi è l’obiettivo ultimo del metodo giapponese per risparmiare. Personalmente mi trovo molto bene con l’edizione Demetra dell’agenda kakebo, perché ha un design semplice, ti aiuta a seguire con facilità le 3 fasi del metodo e ad ogni categoria è assegnato un codice colore.

Chi preferisce la soluzione elettronica, può costruire un file excel ad hoc oppure utilizzare una delle tante app dedicate al risparmio col metodo giapponese. Prima di trovare l’app più adatta, probabilmente sarà necessario provarne più di una.

Non è importante lo strumento che scegli di usare, ma la costanza nell’applicare il metodo. È importante dedicare pochi minuti su base giornaliera, settimanale e mensile, ma il risultato di questa costanza potrebbe sorprenderti.

Metodo kakebo e altre strategie per risparmiare

Il metodo kakebo è solo uno dei metodi che può aiutarti a risparmiare. Un altro molto efficace è la regola 50-30-20. Chi vuole portare la propria abilità nel risparmiare al livello successivo, può anche abbinare metodo kakebo e regola 50 30 20.

In che modo riuscirci? Sarà sufficiente in fase di pianificazione destinare una percentuale di budget ad ogni categoria di spesa. Se riesci ad utilizzare entrambi i metodi, sei il mio eroe! Scrivilo nei commenti, così che possa farti i miei complimenti. 😀

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